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GENGA

Genga è un piccolo borgo medievale, accuratamente ristrutturato, paese natale di Papa Leone XII dei Conti della Genga. Bandiera Arancione Touring Club, il Comune è proprietario del complesso ipogeo Grotte di Frasassi (www.frasassi.com, gestito dal Consorzio Frasassi), all'interno del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.

Le origini di Genga sono legate al monastero di S. Vittore e a Pierosara, l’antico Castello Petroso, centro di un gastaldato longobardo, sotto la cui giurisdizione ricade probabilmente il castello nell’alto Medioevo.

Le prime notizie di Genga risalgono ad un contratto del 1090 con cui l’abate di S. Vittore concede in enfiteusi il castello con altre proprietà ai conti della Genga, il cui capostipite è identificabile nel conte Alberico.

L’antica porta di accesso fortificata, dove ancora sono visibili gli alloggiamenti delle guardie, introduce al paese che è stato interamente costruito sulla roccia. Oltre alle chiese di San Clemente e Santa Maria Assunta è possibile visitare il museo "Arte, Storia Territorio".

Info Point

Orari Aperto 24/24 h 7/7 gg

Indirizzo Genga AN

Tel +39 0732 90090

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Gola di Frasassi e Venere di Frasassi

La Gola di Frasassi è una profonda e stretta valle lunga quasi tre chilometri, scavata dal fiume Sentino tra le pareti calcaree del Monte di Frasassi e del Monte Vallemontagnana.

Lungo le pareti della gola si aprono una serie di grotte che sono state frequentate dall’uomo nei vari periodi della preistoria e della storia.

Le grotte di Frasassi non sono state utilizzate solo come abitazioni o ripari temporanei, ma dal Paleolitico all’età del Bronzo sono state frequentate spesso come luoghi di culto.

 

Dalla grotta della Beata Vergine di Frasassi proviene una delle più antiche e importanti manifestazioni artistiche dell’uomo paleolitico in Italia, la Venere di Frasassi, una statuetta risalente a 28.000-20.000 anni fa. Scoperta casualmente nel 2008, la statuetta, realizzata su un frammento di stalattite, è alta 8,7 centimetri e pesa poco più di 60 grammi. L’immagine, imponente nonostante le ridottissime dimensioni, mostra una figura femminile nell’atteggiamento inconsueto di protendere in avanti gli avambracci, con le estremità giunte quasi in segno di preghiera o di offerta.

La Venere di Frasassi è custodita al Museo Nazionale Archeologico delle Marche di Ancona. Il Museo di Genga ospita una copia del reperto e un monitor autostereoscopico che permette la visualizzazione 3D dell’originale - la Virtual Venere.

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