Fabriano
ORIGINI E STORIA
Il
toponimo “Fabriano”, menzionato per la prima volta nell’anno 1040 nelle Carte
di San Vittore, si è prestato nel tempo a varie interpretazioni da parte degli
storici. L’ipotesi più attendibile, afferma che il nome trae origine dal termine
gentilizio romano “Faberius”, proprietario del fondo su cui sorsero i primi
castelli medievali. Fabriano è
universalmente riconosciuta come la città della carta e dal 2013 Città Creativa
Unesco. Terra di pittori, fabbri e mastri cartai ha saputo preservare gli
antichi mestieri, valorizzando un ricco patrimonio storico-artistico. La città
si formò in età tardomedievale, anche se ci sono testimonianze di nuclei
abitativi risalenti alla preistoria e poi all’età romana.
Un
ruolo fondamentale ebbero le prime botteghe artigianali, fiorite nel XII secolo
e le antiche gualchiere dei Mastri Cartai assunsero un ruolo da protagonista.
Info Point
Indirizzo Piazza del Comune 38, Fabriano AN
Tel +39 0732 709424
PERCORSO CONSIGLIATO
PERCORSO CONSIGLIATO
Una
tappa imprescindibile quando si giunge a Fabriano è la visita al Museo della
Carta e della Filigrana, istituito nel 1984 nel complesso monumentale dell'ex
convento di S. Domenico. Nel costo del biglietto è inclusa la visita guidata,
durante la quale si può assistere dal vivo alla produzione della carta ed è
possibile, inoltre, effettuare laboratori didattici di produzione a mano della
stessa. Da poco è stato riaperto il Museo della “Civiltà della Scrittura”,
sezione distaccata del Museo della Carta, che propone un ampio panorama del
percorso
compiuto dalla stampa nelle sue tappe fondamentali. Prosegue il percorso verso
il Monastero di San Benedetto, fondato nel 1244 da S. Silvestro Guzzolini ed
ancora oggi dipendente dalla comunità del Monastero di Monte Fano. L’interno
della chiesa, che presenta un’unica navata è sicuramente di grande impatto per
la ricchezza decorativa, che fa di S. Benedetto uno dei più felici esempi di
arte barocca in città.
Adiacente
alla chiesa di S. Benedetto, sul lato sinistro, si trova l’Oratorio del
Gonfalone, edificato tra il 1610 e il 1636 dall’Arciconfraternita del Gonfalone
di Roma. L’esterno è piuttosto spoglio, ma al suo interno sorprende la
decorazione barocca e il soffitto ligneo a cassettoni intagliati e dorati con
temi dedicati all’Assunzione della Vergine.
Con
l’istituzione del Biglietto Unico per visitare i Musei Civici di Fabriano, è
compresa anche la visita alla Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, ospitata in una
struttura architettonica di metà Quattrocento, conserva una collezione storica
che copre un arco temporale molto ampio, dalla metà del XIII al XVIII secolo,
con un focus particolare sul Trecento fabrianese e la scuola di Allegretto
Nuzi. Dal 2015 fa parte della collezione anche "La Casa di Ester",
lascito testamentario di Ester Merloni alla Città di Fabriano, con una
collezione dei maggiori avanguardisti della metà del XX secolo. Di fronte alla
Pinacoteca si erge la Cattedrale di san Venanzio, che dal 1253 divenne la
principale chiesa di Fabriano. Degne di nota sono le cappelle della Santa Croce
e di S. Giovanni Evangelista, con affreschi di Giovanni di Corraduccio nella
prima e del Maestro di S. Verecondo e Allegretto Nuzi nella seconda.
Dirigendosi
per Via della Ceramica 37, si arriva al Museo dei Mestieri in Bicicletta, una
raccolta di biciclette d’epoca provenienti da tutta Italia, dagli anni ‘10 agli
anni ‘70 del Novecento: uno spaccato dell’Italia d’altri tempi e di molti
mestieri dimenticati. Scendendo lungo Corso della Repubblica si giunge in
Piazza del Comune, la Piazza principale della Città, centro civile e politico
sin dal medioevo, dominata da quattro monumenti pubblici: il duecentesco
Palazzo del Podestà, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Chiavelli e, al centro
della stessa, si staglia la fontana “Sturinalto”, cosiddetta per il suo
imponente getto, eretta nel
1285
da Jacopo del Grondolo, su modello di quella perugina realizzata dai fratelli
Pisano.
Alle
spalle del Palazzo Chiavelli è possibile ammirare il Teatro intitolato a Gentile
da Fabriano, presenta una facciata in stile neoclassico e un’ampia sala a ferro
di cavallo caratterizzata da quattro ordini di palchi ed un pregevole sipario,
opera del bolognese Luigi Serra. Sul lato sinistro della piazza, l’imponente
loggiato di San Francesco, ricostruito nel Seicento su un portico
quattrocentesco, offre una bella visuale della scenografica piazza del Comune.
Percorrendo il loggiato si raggiunge l’Oratorio della Carità, decorato alla
fine del XVI secolo con un prezioso ciclo affrescato dall’artista manierista
urbinate Filippo Bellini, raffigurante le opere di misericordia corporale e
spirituale. Di fronte il Museo Guelfo, che costituisce un raro esempio di opere
d’arte grafica di grandi maestri internazionali moderni e contemporanei ed
opere dell’artista surrealista fabrianese Guelfo Bianchini.
Scendendo
dall’Oratorio, si arriva in Piazza Manin che ospita la chiesa abbaziale
benedettina dei SS. Biagio e Romualdo, un pregevole esempio di stile tardo
barocco in città con l’organo di Gaetano Callido. Proseguendo lungo via le
Povere ed incrociando via Gentile è possibile ammirare la Chiesa di
Sant’Onofrio o Scala Santa, molto cara alla devozione fabrianese in quanto
conserva frammenti della Scala Santa di Roma. Dirigendosi nella zona dove
anticamente erano ubicate le concerie, si erge il Polo Museale Zona Conce che
ospita al proprio interno il museo dedicato agli artisti fabrianesi Edgardo
Mannucci e Quirino Ruggeri, con sculture, pitture, grafiche e gioielli.
FUORI DALLE MURA
Incamminandosi
verso il quartiere del Piano, percorrendo viale IV novembre, è possibile ammirare
le antiche vestigia del passato: l’imponente Torrione di san Lorenzo, il ponte
san Lorenzo che anticamente collegava il municipio di Attidium a quello di
Sentinum, l’ex cartiera Chiavelli in cui sono visibili tratti dell’antica
struttura e l’antichissima chiesa romanico-gotica di S. Lorenzo nei pressi
della storica sede delle Cartiere Miliani. Poco distante da essa, situata alle
porte di Fabriano e sede di un antico ospedale agli inizi del Trecento, si erge
la chiesa di S. Maria Maddalena che conserva al suo interno notevoli affreschi
trecenteschi del Maestro di Campodonico e una grandiosa pala d’altare databile
intorno al 1615, opera di Orazio Gentileschi, raffigurante S. Maria Maddalena
penitente. A pochi chilometri di distanza da Fabriano, alle pendici del Monte Maggio,
sull’Appennino, si trova il borgo di Cacciano, noto per i suoi murales
artistici che arricchiscono le facciate delle case del paese con soggetti
legati alla natura, al mondo animale e scene di vita contadina di personaggi,
fieri di vivere tra le montagne marchigiane.